Agricoltura rigenerativa

Su larga scala, per implementare l’agricoltura naturale rigenerativa sono efficaci i seguenti passaggi:

La tecnologia EM integra e promuove i metodi dell’agricoltura rigenerativa.

Lo scopo dell’agricoltura naturale rigenerativa è quello di riportare il terreno agricolo ad uno stato di autofertilità.

Si tratta di come mettere in pratica una serie di interventi mirati al riequilibrio della struttura del terreno utilizzando quello che la natura mette da sempre a disposizione, non forzandola ma cooperando con essa e minimizzando gli interventi umani.

L’agricoltura naturale rigenerativa si fonda su basi esperienziali acquisite con la pratica e su risultati di laboratorio, partendo dalla conoscenza delle dinamiche e degli equilibri che l’ambiente ha sviluppato durante un’evoluzione di miliardi di anni.

Una scelta culturale che si rende ogni giorno più urgente per assicurare un futuro alle prossime generazioni e per recuperare un rapporto dell’uomo con la terra tale da garantire il benessere per entrambi.

L’agricoltura naturale rigenerativa prevede il ripristino dei processi biogeochimici del terreno attraverso l’incremento dell’attività microbica, favorendo l’interazione tra piante e suolo basandosi su metodi e processi che supportano le leggi della Natura.

Si tratta di un processo continuo, non un approccio finale.

Il processo non è standardizzabile ma deve essere adattato ad ogni singola realtà aziendale in base alle diverse condizioni pedologiche, climatiche e gestionali.

L’ Agricoltura naturale rigenerativa condivide molti concetti con il movimento della permacultura e con altre forme di agricoltura biologica come la biodinamica.

La componente vivente del suolo si basa sulla vita microbica del terreno e l’interazione della vita microbica del suolo con le piante crea la fertilità del suolo.

Il Dr. T. Higa ha scoperto che alcuni componenti della vita microbica del suolo erano “efficaci” nel controllo delle dinamiche rigenerative del terreno. Gli EM “microrganismi effettivi” sono in grado di influenzare gli altri microrganismi presenti nel suolo grazie alla loro capacità di creare enzimi, zuccheri, vitamine e altre sostanze bioattive che servono da cibo per altri microrganismi benefici.

Un’altra peculiarità distinta degli EM è la capacità di fermentare la materia organica sfruttando ambienti a basso contenuto di ossigeno come anaerobi facoltativi.

Se immessi in quantità sufficienti gli EM riescono a prevenire la putrefazione a vantaggio della fermentazione.

Queste caratteristiche si sono rivelate la chiave per correggere le carenze dei precedenti metodi di coltivazione naturale.

La tecnologia EM va vista ed interpretata come integrazione e promozione dei metodi dell’agricoltura rigenerativa.

Le innumerevoli esperienze a livello planetario negli ultimi quarant’anni hanno dimostrato chiaramente come l’uso di entrambe i metodi rafforza e ottimizza gli effetti reciproci.

 

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Su larga scala, per implementare l’agricoltura naturale rigenerativa sono efficaci i seguenti passaggi:

Copertura

Rinverdire il suolo in modo permanente ed in modo diversificato per allentare la compattezza del suolo e stabilizzarlo con le radici, per aumentare la ricchezza dei nutrienti e della vita nel suolo. Evita l’erosione, la compattazione, l’evaporazione, abbassa la temperatura, migliora l’infiltrazione dell’acqua.

 

Massima diversità di piante

Equilibrare i nutrienti nel terreno e fertilizzare il terreno in modo corroborante.

La naturalità si stabilizza con la biodiversità, non si potrà mai ottenere con la monocoltura.

 

Integrazione animale

Non esiste ecosistema senza animali. Una buona gestione dei pascoli (migliore con molte specie) è fondamentale per mantenere l’equilibrio biologico, minerale e fisico del suolo.

portare la vegetazione viva nel processo di compostaggio di superficie, guidando questo processo attraverso processi fermentativi che inibiscono la putrefazione della sostanza organica.

portare le colture alle massime prestazioni di fotosintesi attraverso interventi rivitalizzanti antistress.

Minimo disturbo

Il disturbo può essere chimico, fisico e biologico. È importante ridurlo al massimo per aumentare tutti i processi biologici, aumentare la materia organica e l’infiltrazione dell’acqua.

 

Piante vive

La copertura deve essere fatta cercando di mantenere vive le piante per la maggior parte dell’anno perché queste, facendo fotosintesi, iniettano nel terreno carbonio liquido attraverso le radici.

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